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SEGNI E COLORE

So perché dipingo. E’ un bisogno mentale che sta diventando sempre più anche fisico. Non per  ottenere consensi,  ma piuttosto per condividere e comunicare quello che ho dentro e che nessuno, neanche le persone che pensano di esserti più vicine, possono vedere e toccare. Dipingo per comunicare e per accorciare la distanza tra anime, la mia è lontanissima, con quella degli altri e magari sentirsi più appagato. E' egoismo. Puro e sano egoismo. Se comunque non dovesse accadere, camperei lo stesso.  

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La domanda che mi pongo spesso infatti non è perché dipingere ma, piuttosto, a chi importa avvicinarsi e conoscere la mia anima? Non lo so, ma mi incuriosisce. Magari non importa a nessuno. Ma io lo faccio lo stesso. E allora i  colori e i segni hanno libero sfogo.

 

Dipingo in solitudine,  la malinconia è per me una piacevole compagna,  e non voglio interferenze godendomi ogni istante di emozione provata mentre lo faccio. E’ un rapporto intimo, a volte conflittuale, a volte dolce, a volte sofferto.  

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Alla fine ho deciso di andare per  la mia strada e se anche scoprissi un giorno che è solo un’illusione farò in modo comunque di tenermela stretta.  

 

“Strappa all’uomo medio le illusioni di cui vive, e con lo stesso colpo gli strappi la felicità.”(Henrik Ibsen)

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